Interpretazione I Ching Esagramma 22 diventa Esagramma 21
Esagramma 22
Esagramma 22
L’Esagramma 22 è l’Avvicinamento, è il ventiduesimo esagramma e rappresenta gli ostacoli interni da superare.
L’Esagramma 21 è il Mordere, è il ventunesimo esagramma e rappresenta gli ostacoli esterni da superare.
Interpretazione I Ching Esagramma 22 diventa Esagramma 21 : Le linee
In questo mutamento si trasformano la terza e la quarta linea.
Linea 1 = Rende avvenenti le dita dei piedi, abbandona il carro e cammina.
E’ il momento di decidere con la propria testa e percorrere la propria strada.
Linea 2 = Rende avvenente la barba sul mento.
Diamo troppa importanza all’apparenza, non si dovrebbe decidere così.
Linea 3 = Avvenente e umido. Costante perseveranza reca salute.
La bellezza esteriore ci avvolge in tutto il suo splendore.
Linea 4 = Avvenenza o semplicità? Un cavallo bianco viene come avesse le ali. Non è un predone, vuole promettersi a tempo debito.
Giudicare l’apparenza non è mai un buon metro di giudizio.
Linea 5 = Avvenenza in colline e giardini. Il rotolo di seta è misero e piccolo. Umiliazione, ma infine salute.
Pensiamo che quello che abbiamo da offrire non abbaia abbastanza valore, dimenticando che è il gesto che conta.
Linea 6 = Avvenenza semplice. Nessuna macchia.
Se la bellezza è sprigionata dalla semplicità non ha controindicazioni.
Interpretazione I Ching Esagramma 22 diventa Esagramma 21 : Secondo Morticella
Quando l’Esagramma 22 si trasforma nell’Esagramma 21 possiamo osservare come il raggiungimento di uno stato d’armonia sia la premessa ad una battaglia esteriore che richiederà molta decisione per essere vinta.
Interpretazione I Ching Esagramma 22 diventa Esagramma 21 : L’ultima linea
L’ultima linea della predizione è importantissima per capire quale sarà il risultato finale della predizione, in questo caso è la sesta linea dell’esagramma 21 [per chi non lo sapesse le linee degli esagrammi si contano dal basso verso l’alto].
Linea 6 = Il collo è imprigionato nel giogo di legno, così che le orecchie scompaiono. Sciagura.
Le vittorie esteriori alla fine ci hanno resi prigionieri di noi stessi.
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